I principali ostacoli al progresso spirituale
Inviato: 24/01/2009, 10:45
I principali ostacoli al progresso spirituale
(dal libro IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI, vol.9, cap.181)
I principali ostacoli al progresso spirituale.
1. Dissi Io: «Sì, amico Mio, fra gli uomini del tuo genere, il tuo giudizio potrebbe anche andare; ma qui non va affatto così bene come tu pensi!
2. Non hai dunque sentito dalla bocca di Raffaele – quando tutti hanno ringraziato dal più intimo per le grandi rivelazioni da lui fatte in merito alla caratteristica del Regno di Dio –, come egli abbia fatto giungere un ben meritato rimprovero a uno dei Miei più vecchi discepoli, che fin dall’inizio del Mio magistero era presso di Me e lo è ancora? Il discepolo ha visto e udito tutto, e tuttavia per lui il mondo conta più di tutte le verità che ha sentito!
3. Può egli lamentarsi per l’incomprensibilità della Mia Dottrina, che venga dalla Mia propria bocca o dalla bocca di uno dei Miei angeli? Oh, niente affatto! Egli comprende tutto; ma dov’è che la sua volontà, avida di guadagni terreni, è disposta e pronta all’azione puramente spirituale?
4. Ma nelle condizioni in cui si trova il citato discepolo per sua libera volontà, in quelle stesse condizioni si trovano molte migliaia di persone. Davanti a quanti uomini ho insegnato Io Stesso, in aperta campagna, sulle strade, in città, luoghi, case, sul mare, sui monti, nel Tempio e nei deserti, e nello stesso tempo, per aprire gli occhi ai ciechi, ho compiuto continuamente grandi segni mai uditi; va’ però a indagare quanto pochi, fra tutti quelli che Mi hanno udito e visto, si sono veramente convertiti!
5. E vedi, com’è ora, così fu, e sarà anche in seguito; poiché ciascun uomo ha, liberi, il suo amore, la sua volontà e la sua intelligenza! Seppure egli con l’intelligenza comprende la piena verità, tuttavia con i suoi occhi concupiscenti vede però anche il mondo con le sue molte attrattive, dalle quali il suo cuore non sa e non desidera staccarsi; infatti alla sua carne esse piacciono sicuramente più di quelle spirituali, che il suo occhio sensibile non può vedere e la sua carne non può toccare.
6. Inoltre è particolarmente propria dell’uomo anche la pigrizia. Egli si fa sì, spesso, un buon proposito dietro l’altro; quando però dovrebbe portarlo a piena ed effettiva esecuzione, allora la sua carne pigra e avida di piacere comincia a farvi resistenza, e trascina anche l’anima in basso, al centro di gravità della propria pigrizia e sensualità. Che giova ora all’anima la chiarezza nelle cose dello spirito, se non vuole mortificare se stessa, né incamminarsi con piena serietà su quelle vie per le quali potrebbe giungere alla piena unificazione col Mio spirito in lei?
7. Tu pensi ora ovviamente nel tuo cuore e dici in te stesso: “Signore, ma perché Tu avvolgesti l’anima degli uomini in una simile carne, che mal si adatta al suo completamento spirituale?”.
8. Io però ti dico che sicuramente soltanto Io riconosco bene e chiaramente in assoluto in che modo un’anima, per la sua breve vita di prova su questa Terra, sia da porsi in un giusto equilibrio tra il mondo della materia e quello dei puri spiriti, affinché ne derivi appunto come conseguenza la piena libertà del suo amore e della sua volontà.
9. Che per ciascun’anima la materia debba avere un certo maggior peso, ciò è prestabilito così affinché in tal modo l’anima venga obbligata a diventare attiva contro il leggero sovrappeso della materia, per poter fare così il corretto uso della libertà del proprio volere. Ma perché possa fare questo, le è dato in tutti i tempi chiaramente l’insegnamento dai Cieli, il quale pone l’anima in un perfetto equilibrio tra spirito e materia.
10. Se allora l’anima vuole fare solo un po’ di fatica per elevarsi di fatto nella spiritualità, allora, per conseguenza, la spiritualità ottiene subito un potente sovrappeso, e l’anima si eleva con grande facilità oltre il peso della pigrizia della materia della propria carne ed entra nella vita dello spirito in lei.
11. Quando con poco sforzo ha fatto questo, allora la gravità della materia della sua carne non può più porre alcun ostacolo sulla via del progresso per il massimo completamento possibile della vita. E se anche, sulla facile via del suo progresso, l’anima arriva ancora di quando in quando a piccole pietre d’inciampo, le costa solo una minima fatica il levarle dalla via.
(dal libro IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI, vol.9, cap.181)
I principali ostacoli al progresso spirituale.
1. Dissi Io: «Sì, amico Mio, fra gli uomini del tuo genere, il tuo giudizio potrebbe anche andare; ma qui non va affatto così bene come tu pensi!
2. Non hai dunque sentito dalla bocca di Raffaele – quando tutti hanno ringraziato dal più intimo per le grandi rivelazioni da lui fatte in merito alla caratteristica del Regno di Dio –, come egli abbia fatto giungere un ben meritato rimprovero a uno dei Miei più vecchi discepoli, che fin dall’inizio del Mio magistero era presso di Me e lo è ancora? Il discepolo ha visto e udito tutto, e tuttavia per lui il mondo conta più di tutte le verità che ha sentito!
3. Può egli lamentarsi per l’incomprensibilità della Mia Dottrina, che venga dalla Mia propria bocca o dalla bocca di uno dei Miei angeli? Oh, niente affatto! Egli comprende tutto; ma dov’è che la sua volontà, avida di guadagni terreni, è disposta e pronta all’azione puramente spirituale?
4. Ma nelle condizioni in cui si trova il citato discepolo per sua libera volontà, in quelle stesse condizioni si trovano molte migliaia di persone. Davanti a quanti uomini ho insegnato Io Stesso, in aperta campagna, sulle strade, in città, luoghi, case, sul mare, sui monti, nel Tempio e nei deserti, e nello stesso tempo, per aprire gli occhi ai ciechi, ho compiuto continuamente grandi segni mai uditi; va’ però a indagare quanto pochi, fra tutti quelli che Mi hanno udito e visto, si sono veramente convertiti!
5. E vedi, com’è ora, così fu, e sarà anche in seguito; poiché ciascun uomo ha, liberi, il suo amore, la sua volontà e la sua intelligenza! Seppure egli con l’intelligenza comprende la piena verità, tuttavia con i suoi occhi concupiscenti vede però anche il mondo con le sue molte attrattive, dalle quali il suo cuore non sa e non desidera staccarsi; infatti alla sua carne esse piacciono sicuramente più di quelle spirituali, che il suo occhio sensibile non può vedere e la sua carne non può toccare.
6. Inoltre è particolarmente propria dell’uomo anche la pigrizia. Egli si fa sì, spesso, un buon proposito dietro l’altro; quando però dovrebbe portarlo a piena ed effettiva esecuzione, allora la sua carne pigra e avida di piacere comincia a farvi resistenza, e trascina anche l’anima in basso, al centro di gravità della propria pigrizia e sensualità. Che giova ora all’anima la chiarezza nelle cose dello spirito, se non vuole mortificare se stessa, né incamminarsi con piena serietà su quelle vie per le quali potrebbe giungere alla piena unificazione col Mio spirito in lei?
7. Tu pensi ora ovviamente nel tuo cuore e dici in te stesso: “Signore, ma perché Tu avvolgesti l’anima degli uomini in una simile carne, che mal si adatta al suo completamento spirituale?”.
8. Io però ti dico che sicuramente soltanto Io riconosco bene e chiaramente in assoluto in che modo un’anima, per la sua breve vita di prova su questa Terra, sia da porsi in un giusto equilibrio tra il mondo della materia e quello dei puri spiriti, affinché ne derivi appunto come conseguenza la piena libertà del suo amore e della sua volontà.
9. Che per ciascun’anima la materia debba avere un certo maggior peso, ciò è prestabilito così affinché in tal modo l’anima venga obbligata a diventare attiva contro il leggero sovrappeso della materia, per poter fare così il corretto uso della libertà del proprio volere. Ma perché possa fare questo, le è dato in tutti i tempi chiaramente l’insegnamento dai Cieli, il quale pone l’anima in un perfetto equilibrio tra spirito e materia.
10. Se allora l’anima vuole fare solo un po’ di fatica per elevarsi di fatto nella spiritualità, allora, per conseguenza, la spiritualità ottiene subito un potente sovrappeso, e l’anima si eleva con grande facilità oltre il peso della pigrizia della materia della propria carne ed entra nella vita dello spirito in lei.
11. Quando con poco sforzo ha fatto questo, allora la gravità della materia della sua carne non può più porre alcun ostacolo sulla via del progresso per il massimo completamento possibile della vita. E se anche, sulla facile via del suo progresso, l’anima arriva ancora di quando in quando a piccole pietre d’inciampo, le costa solo una minima fatica il levarle dalla via.