LA CAUSA DELL’ALTA E BASSA MAREA
(dal libro DONI DEL CIELO, vol.1, cap.74)
Alta e bassa marea.
21. Ora immaginatevi che ogni essere vivente sia un “mondo” oppure una “terra” in piccole proporzioni. Così come ognuno di tali esseri possiede una vita centrale e, finché continua la respirazione, mantiene una vita vegetativa mediante quella centrale, vedete, proprio questo è il caso non soltanto con la Terra, bensì con ogni corpo celeste! Certo non dovete immaginarvi che la Terra sia un animale per il fatto che essa respira altrettanto periodicamente; ciò nondimeno però è disposta nei suoi organi interiori in modo tale che essa è capace di una respirazione.
22. Di conseguenza,
l’alta e bassa marea non è altro che la conseguenza della costante inspirazione ed espirazione della Terra.
(dal libro DONI DEL CIELO, vol.1, cap.75)
Chiarimento spirituale della bassa ed alta marea.
1. Ma in che modo viene effettuata questa inspirazione ed espirazione della Terra? Proprio così come avviene con gli animali, cioè attraverso il continuo bisogno che si rinnova costantemente di alimento fresco, quando il precedente è stato consumato e in questo modo è diventato nuovamente negativo.
2. Durante la digestione gli organi si avvicinano nuovamente l’uno all’altro, fino ad un certo grado, dato che cominciano a frizionarsi l’un l’altro nella propria fame. Dopo avviene subito ancora un saziamento, attraverso il quale le parti si dilatano naturalmente sempre di più. Da ciò dunque proviene esattamente il fenomeno in questione: attraverso il bisogno di alimento positivo la bassa marea, e attraverso il saziamento l’alta marea.
3. Voi direte certamente:
“Se questo è così, allora dovremmo percepire questo fenomeno anche sulla terraferma e sulle montagne”. Ma Io dico che questo non è così.
Si dilatano forse la vostra testa, le vostre mani e piedi quando respirate? E voi direte: “No, queste membra rimangono tranquille”.
Allora Io vi dico che
così possono rimanere ben tranquille anche le parti solide della Terra.
4. Ma affinché ora possiate percepire in maniera più evidente questo fenomeno,
entrate in una vasca da bagno ed osservate bene l’acqua, che nella vasca vi deve circondare con scarsa misura, e vi accorgerete certamente che l’acqua salirà un po’ ad ogni inspirazione e scenderà con l’espirazione. Ora riflettete per bene su questo; allora vi convincerete molto facilmente che Io so perfettamente come fare perché la Mia freccia colpisca il centro del bersaglio.
5.
Ma se qualcuno dovesse dirvi: “La Luna è la causa della bassa ed alta marea”,
allora domandategli come possa la Luna, quando si trova al lato opposto e tramite la sua forza di attrazione, causare un’alta marea direttamente sul lato della Terra diametralmente opposto al suo.
6. Chi potesse e volesse sostenere questo, sarebbe ancora al di sopra del tiratore scelto che voltò le spalle al bersaglio e colpì per caso un albero di fronte a lui invece del bersaglio. Oppure, a chi potrebbe venire in mente,
se sta in una vasca da bagno, di sostenere che l’acqua sale o scende perché parecchi klafter (parecchi metri) sopra di lui è sospesa una mela ad una corda (rapporto di grandezza uomo-mela con Terra-Luna?), che uno sfrenato ragazzino ha messo in oscillazione? Costui non dovrebbe guardare piuttosto sul suo ventre, dove gli dovrebbe divenire, per usare una espressione scientifica, “empiricamente” chiaro che non è la mela, bensì solo il suo ventre a provocare il sali e scendi dell’acqua?
7. Ebbene, così avremmo spiegato abbastanza chiaramente questo fenomeno, ma, come già detto, tutto questo è solamente un avvenimento esteriore, il quale, considerato con gli occhi dello spirito, non sembra così come è da vedere con gli occhi della carne. Bensì qui il polo positivo è: lo spirituale, e il polo negativo è: il naturale. E il polo positivo è: sostanza; e il polo negativo è: vaso ricettore. E il positivo è: interiorità; e il negativo è: esteriorità. E il positivo è simile all’Amore e alla Sapienza, e il negativo è simile alla Misericordia e alla Grazia.
8. Ora, se il negativo non ci fosse, allora l’Amore e la Sapienza non potrebbero rivelarsi che in se stesse. Perciò dalla Mia Misericordia sorsero gli esseri, e gli esseri sono la Mia Misericordia stessa, e questa Misericordia è il vaso della Mia Grazia.
[...]
(dal libro SATURNO, cap.13)
Luna e anello come creatori di maree.
1) Considerato che ormai abbiamo potuto farci una discreta idea del paese riguardo a tutto quello che concerne la conformazione del paese stesso, nonché la sua ricca vegetazione e la sua costituzione idrografica e che abbiamo potuto convincerci di come tutto ciò torni a suo vantaggio, noi adesso distoglieremo la nostra attenzione dal regno della sfera elementare-metallica dei vegetali e delle acque, che costituiscono il primo fondamento del regno animale, per farla convergere appunto su questo ultimo regno.
2) Prima però di passare a considerare il regno animale propriamente detto, sarà necessario ancora dare di sfuggita un’occhiata alle regioni lungo le rive del mare che sono la dimora principale del più svariato regno animale. Sulla vostra Terra le regioni situate lungo le rive dei mari sono per lo più, salvo rare eccezioni, le parti più densamente popolate dei vari paesi, perché il mare e le sue coste si prestano maggiormente all’esercizio del commercio e dei traffici in generale, purché naturalmente non si tratti di coste disseminate in tutta la loro estensione di scogli oppure formate da bassifondi sabbiosi o da melma. Tali invece non sono le condizioni delle regioni costiere sul pianeta Saturno, dove, procedendo per 40 miglia, secondo le vostre misure, dalla costa verso l’interno del paese, non abita nessun uomo, e ciò per il motivo che in tali regioni basse del paese, fino a 40 miglia procedendo dalla costa verso l’interno del paese, nessuno sarebbe al sicuro da un’improvvisa inondazione. Infatti,
come il mare sulla vostra Terra è soggetto ai movimenti periodici del flusso e del riflusso, tanto più questo fenomeno si verifica nel caso di un pianeta tanto più grande della Terra e, di conseguenza, su di esso il flusso si manifesta in modo proporzionalmente tanto maggiore, e talvolta anche di più, quanto questo pianeta e tutte le cose che si trovano su di esso sono più grandi della Terra.
3) Che il flusso su questo pianeta non raggiunga sempre la stessa altezza, ha la seguente ragione: le sette lune di Saturno devono evidentemente esercitare su di esso una influenza considerevole, e così appunto avviene che in quei periodi nei quali tutte le sette lune, in seguito alla loro velocità disuguale, vengono a trovarsi da una medesima parte del pianeta, le acque in questa parte s’innalzano ad una altezza maggiore del consueto. Laddove,
come da voi è il caso, una sola luna gira intorno ad un pianeta, non sarebbe certo cosa troppo saggia attribuire il flusso ed il riflusso all’azione della luna, nonostante essa eserciti effettivamente un’insignificante influenza. Ad ogni modo tutta questa influenza apporta sulla Terra alla marea a mala pena un pollice (2,3 cm) di contributo nel caso di un innalzamento naturale al di sopra del livello del mare di sei piedi (189,6 cm). [...]
(dal libro LA TERRA, cap.8)
Polmone e respirazione della Terra
(12 gennaio 1847)
1. Voi sapete che per la vita fisica non sono necessari soltanto il cuore e lo stomaco, bensì anche un polmone. Ogni animale ha in sé un tale meccanismo di respirazione; anche gli alberi e le piante devono avere simili organi di traspirazione, attraverso cui essi inspirano ed espirano nell’arco delle 24 ore.
2.
La respirazione della Terra ciascuno lo può facilmente percepire dalla riva del mare, vedendo il mare regolarmente salire e di nuovo scendere. Una volta però che si è constatata l’esistenza di un simile fenomeno esterno, ciascuno può anche dedurre con sicurezza che esso può avere origine unicamente da una causa interna, ma mai da una esterna.
3. Se qualcuno non riuscisse a comprendere completamente questa cosa, conducetelo davanti a una vasca con acqua, come Io vi ho già mostrato in un’altra occasione; appendete al di sopra della vasca d’acqua, ad una distanza di circa cinque klafter
(circa 9,5 m), una sfera ben grande, e questa sfera deve inoltre essere di ferro magnetico, fate poi oscillare questa sfera sopra la vasca d’acqua ed osservate se l’acqua nella vasca manifesterà qualche movimento. Voi potete essere completamente certi del fatto che l’acqua si manterrà del tutto in piena tranquillità.
Ora però si sdrai qualcuno dentro l’acqua e vi respiri come fa di solito, e ogni osservatore si persuaderà del fatto che ad ogni inspirazione l’acqua salirà un po’ nella vasca e che ad ogni espirazione essa nuovamente scenderà. Ebbene, quello che noi possiamo vedere qui nel piccolo, questo succede in grande nel corpo terrestre.
4. Ecco che cosa succede:
La Terra attira in sé l’aria, allora la regione più molle del ventre della Terra, che di solito è ricoperta dal mare, si dilata e l’acqua del mare, che è sopra di essa, aumenta di livello sulle solide rive solide; quando invece la Terra, o meglio il suo polmone, espira, allora il ventre scende di nuovo più a fondo e l’acqua del mare in modo analogo si ritira di nuovo dalle rive più solide.
5. Era necessario menzionare questo in anticipo, affinché voi vi rendiate conto del fatto che la Terra respira, e che a tale scopo essa deve pure naturalmente avere i suoi organi di respirazione, i quali organi, come anche alcuni altri, in quanto viscere della Terra formano dunque la Terra interna.
6. Ora ci si domanda:
“Dove si trova questo polmone tellurico, dove si procura il suo respiro e dove lo getta di nuovo fuori?”. E infine: “Che aspetto ha questo polmone?”.
7.
Questo polmone tellurico, il quale ha un contenuto cubico di buone 1000 miglia cubiche (7586 km cubici), si trova subito sotto alla terra dura e solida e delimita una superficie di qualcosa di più di 5000 miglia quadrate (37930 kmq). Questo polmone è un immenso reticolo cellulare, all’interno del quale reticolo si trovano una quantità di camere vuote le quali sono collegate l’una con l’altra mediante dei tubi di piccola e grande dimensione. Questi tubi hanno due proprietà: in primo luogo quella di condurre l’aria nelle camere e di espellerla nuovamente, ed in secondo luogo, in virtù della loro notevole elasticità, quella di potersi restringere e dilatare di nuovo come i muscoli o i tendini degli animali, i quali restringimento e dilatazione vengono prodotti dal costante cambiamento polare, ovvero dall’inversione del polo positivo in negativo, la quale inversione trova la sua ragione unicamente nella sostanza animica, senza la quale inversione non sarebbe immaginabile alcun libero movimento nei corpi.
8. Quando questi tubi si dilatano, le camere vengono ristrette o, per così dire, più compresse; in questo modo avviene l’espulsione dell’aria. Quando invece i tubi si restringono di nuovo, allora le camere naturalmente si dilatano di nuovo, dando così luogo all’inspirazione.
9. L’inversione della polarità – per quanto sia possibile spiegarla solamente in modo fisico – viene ottenuta in questo modo: non appena l’anima ha accolto nella sua sostanza vivificante l’elemento vitale dall’aria inspirata, nel polmone rimane solo l’aria soffocante e ciò fa sì che il polo, prima positivo all’atto dell’inspirazione, venga immediatamente convertito in quello negativo, perché esso non sta in alcuna corrispondenza con l’aria soffocante.
10. In questo modo subentra poi subito una contrazione dei tubi, e allora viene immediatamente inspirata una nuova aria, situazione in cui poi, naturalmente durante l’inspirazione, il polo negativo diventa di nuovo positivo, e così viceversa.
11. Ora noi sapremmo come procede da sé la respirazione della Terra, e dov’è il polmone.
Ma dove inspira e dove espira?
Questo la Terra lo fa nello stesso modo dell’animale; cioè l’animale respira con la bocca e il naso così come l’uomo;
la stessa cosa la fa anche la Terra. Attraverso la stessa bocca principale con cui essa introduce il nutrimento, essa inspira anche l’aria; solo che a metà strada si diparte, da questo sbocco principale, uno sbocco laterale il quale, come nell’animale, può aprirsi e chiudersi a piacimento. Questo grande sbocco laterale conduce nel grande polmone, e di 6 ore in 6 ore si inspira una volta, e dopo 6 ore si espira di nuovo. Durante l’inspirazione l’esofago del nutrimento si chiude nello stomaco; quando una congrua porzione d’aria è stata una volta inspirata, il tubo del polmone si chiude come mediante una laringe, – ma in compenso l’esofago del cibo si apre nuovamente. Quando l’aria viene espulsa di nuovo dal polmone, allora l’esofago del nutrimento si chiude di nuovo, e questa faccenda è sistemata in modo che la Terra, tramite il polmone, venga continuamente nutrita nei periodi di tempo summenzionati, però mediante il vero e proprio esofago del nutrimento nello stomaco avviene soltanto di 12 in 12 ore, e la Terra ingurgita il nutrimento durante quel tratto di tempo nel quale il polmone scompone in sé, per così dire chimicamente, l’aria inspirata e ripartisce l’elemento vitale; e così si può dunque accettare questa definizione:
la Terra in 24 ore inspira due volte e due volte espira, e accoglie però il nutrimento nello stomaco solo due volte.
12. Noi ora sapremmo anche dove e come la Terra inspira ed espira, e dobbiamo perciò semplicemente gettare un solo sguardo per scoprire eventualmente la forma di questo polmone.
13. Sarà alquanto difficile porvi dinanzi agli occhi, in modo davvero chiaro, la forma del polmone tellurico, tranne il caso che voi abbiate in qualche modo potuto vedere una volta il polmone di un elefante; ancora più evidente e somigliante sarebbe il polmone di un mammut, però in questi tempi vedere uno di tali polmoni sarebbe quasi del tutto impossibile, dato che questo animale è completamente estinto. Nelle foreste vergini dell’Asia Centrale vi è ancora, a dire il vero, una specie che gli assomiglia, sennonché questa è molto deperita rispetto alla precedente specie gigante, e perciò il polmone di un elefante, che in un adulto è così grande da poter contenere con facilità abbondanti cento piedi cubici d’aria, è ancora la cosa che assomiglia di più. Il suo colore è grigio azzurrastro e la sua forma è quasi quella di una grande noce di cocco cava, all’interno della quale però devono naturalmente trovare ancora posto il cuore, lo stomaco, il fegato, la milza ed i reni.
14. Raffiguratevi ora questo polmone nella grande dimensione descritta sopra; così potrete formarvene approssimativamente un’immagine abbastanza somigliante. Una descrizione più dettagliata vi servirebbe a ben poco, perché voi comunque non potreste mai rappresentarvi, in una volta sola in modo chiaro, questo grande organo tellurico di respirazione. Una sola camera di questo polmone sarebbe già troppo grande perché voi poteste abbracciarla con lo sguardo in un’unica volta. Per la stessa ragione sarebbe anche inutile descrivervi dettagliatamente la materia elastica del polmone, non potendo voi comprendere in effetti di che cosa è composta la materia di un polmone animale, allora voi quanto meno riuscireste a comprendere la materia del polmone tellurico! Che però essa abbia somiglianza con la materia del polmone animale, questo può essere evidente grazie al fatto che ogni polmone animale deriva da questo grande polmone tellurico, però in una misura molto raffinata. Da dove però si prenderebbe la materia per tutte le parti del corpo animale, se la stessa non esistesse nella Terra?
15. Ecco, la Terra, per mezzo degli innumerevoli organi, deve distribuire per traspirazione alla superficie [una parte] di tutto ciò che è in essa; questo [materiale] distribuito viene assorbito anzitutto dalle piante e infine dagli animali, e in essi viene di nuovo convertito in ciò che esso era originariamente.
Da dove dovrebbe prendere il sangue l’animale, se il sangue non fosse presente prima nella Terra? Da dove dovrebbe venire l’acqua, se nella Terra essa non ci fosse già prima?
A dirla breve, il corpo terrestre deve avere in sé tutto quello che hanno gli esseri che vivono su di esso, così come un pidocchio ha in sé, naturalmente su scala cambiata e ridotta, le stesse cose che ha l’animale o anche l’uomo, che per questo animaletto è ugualmente un corpo mondiale.
16. Io credo che questo esempio dovrebbe rendere abbastanza la cosa; e così noi ora avremmo esaminato un secondo grande posto nella Terra e perciò noi ce ne sceglieremo prossimamente un altro per osservarlo.
(dal libro IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI, vol.8, cap.86)
L’origine del vento.
[...]
8. Il vento che ora spira deriva appunto, quale manifestazione di vita, da una di tali inspirazioni della Terra; però tu non devi intendere che ciò derivi dalla bocca o dal naso della Terra quale un fiato espulso attraverso questi canali e che sia arrivato qui dal polo Nord o dal polo Sud, ma questi venti nascono piuttosto perché
la Terra, con il suo inspirare, si gonfia in maniera alquanto sensibile sotto i mari, che sono la sua parte più molle, e si espande in modo che il mare sale dappertutto di alcune spanne (una spanna = 20 centimetri. [N.d.R.]), mentre, nell’espirare, la Terra si restringe e si contrae; il mare, a sua volta, si abbassa nella stessa misura in cui è salito durante l’inspirazione. E vedi,
questo scendere e salire del mare porta con sé poi anche il movimento periodico dell’aria atmosferica che circonda la Terra, e che tu percepisci quale
vento. Infatti
il vento non è altro che un allontanarsi, più o meno impetuoso, dell’aria sotto forma di corrente, cosicché anche la violenta burrasca non è nulla di diverso. Però le cause, attraverso le quali l’aria viene tramutata in corrente, possono essere diverse, ma per elencarle e descriverle tutte sarebbero necessari parecchi giorni.
9. Per quanto riguarda il fatto che i venti che giungono dal Nord siano freddi e quelli del Sud caldi, ciò dipende dalle condizioni climatiche. Nel Nord, la Terra, data la molta neve e ghiaccio, è fredda, ed è ovvio che da là non possono giungere venti caldi. Verso Sud invece, a causa dei raggi solari che cadono sulla Terra più perpendicolarmente, è sempre più caldo, e nell’equatore della Terra è addirittura rovente come tu sai per tua esperienza, e perciò i venti che provengono da Sud sono caldi e nei grandi deserti sabbiosi sono spesso di un ardore infuocato. Nel profondo Sud, a causa del ghiaccio polare e della neve predominante, i venti tornano nuovamente ad essere molto freddi, similmente a quelli del Nord che soffiano sull’emisfero settentrionale della Terra.
10. E con ciò, amico Marco, tu hai per il momento una spiegazione sufficiente in merito alla causa originaria naturale dei venti; il resto ti verrà già comunicato al momento giusto dal tuo proprio spirito, così come ad ognuno che sarà rinato nello spirito.
11. Che dietro a tutto quello che succede sulla Terra ed anche in tutti gli altri corpi mondiali, nel retroscena, ci sia l’operosità degli spiriti, questo ve l’ho già dimostrato, cosicché ora possiamo porre fine a queste spiegazioni.
12. In futuro sorgeranno, comunque, anche troppi scrutatori di tutti i fenomeni della Natura, i quali analizzeranno e calcoleranno bene ogni cosa, ciò che sarà buono e utile almeno per combattere molti errori ed annientare la tenebrosa superstizione. Tuttavia, molti di tali scrutatori della Natura devieranno talmente così da perdere interamente il punto di vista spirituale, e si avvolgeranno nella materia morta, ciò che però non sarà più un bene.
13. È buona cosa che l’uomo conosca la vera origine di tutte le cose e di tutti i fenomeni, però questa conoscenza egli deve riceverla dal suo spirito vivente, così da riconoscere tutto nello spirito e nella piena verità, senza perdere con ciò la base della vita spirituale. Quando l’uomo si trova con la sua conoscenza su questo punto determinato, egli può anche giovare veramente e in modo vivo al suo prossimo, in tutte le cose e in tutti gli eventi possibili. Infatti, che vantaggio avrebbe un uomo che, pur possedendo e conoscendo tutte le cose del mondo, ne subisse un danno alla sua anima? A che cosa gli servirebbe ciò nell’altro mondo?».